Spignatto a 360°. Come fare un oleolito 1° parte

Tutto ciò che devi sapere per realizzare un oleolito in casa: ti darò tutte le informazioni che ti serviranno per iniziare a trasformare le piante in macerati oleosi o oleoliti e ti spiegherò tutto nel dettaglio.

immagine oleoliti fatti in casa camimilla, bardana, rosa, fiordaliso sfumaturemakeup & beautyCiao 🙂

sarebbe bello essere più autosufficienti e non dover acquistare alcuni ingredienti da aggiungere ai nostri cosmetici e divertirsi a realizzarli, semplicemente  e comodamente a casa. Tutto ciò non è solo bello e creativo, ma è anche possibile e ci aiuta a risparmiare e ad avere dei prodotti di un certo livello qualitativo, anche perché la qualità la decidiamo noi. In questo post ti darò tutte le informazioni che ti serviranno per iniziare a trasformare le piante in macerati oleosi o oleoliti. Che cosa sono? Ti spiegherò tutto nel dettaglio.

Hai sentito mai parlare di questi prodotti? Sai che cosa sono?

L’oleolito o macerato oleoso è un estratto di erbe in olio. In poche parole le erbe vengono fatte macerare nell’olio per un certo periodo, l’olio estrae dalla pianta i principi attivi liposolubili, cioè che si sciolgono nell’olio e questi principi rimangono nel nostro oleolito.

immagine oleolito olio camomilla fatto in casa sfumaturemakeup & beautyQuello che mi affascina è che gli oleoliti sono preparati antichi, ricchi di storia e di secoli di esperienza e questa lunga tradizione è arrivata fino ad oggi e noi, in modo semplice, stiamo utilizzando questo bagaglio di informazioni.

Gli oleoliti vengono comunemente commercializzati in vari siti, ed in alcuni casi hanno un certo costo a seconda che siano più o meno pregiati.

La prima volta che ho capito che potevo realizzare da sola questi estratti è stato quando ho letto questi due libri di Lucilla Satanassi e Hubert Bösch, “Manuale di fiori ed erbe’ e ‘Petali e rugiada. 1° petalo. Le piante per la cosmesi’ ed ho partecipato agli incontri organizzati da questi professionisti che vantano una lunga esperienza nel campo delle preparazioni erboristiche.

Perché ho scelto di seguire questi testi.

Lucilla Satanassi e Hubert Bösch hanno fondato l’azienda Remedia vent’anni fa, quando non c’era ancora tutta questa attenzione per i cosmetici realizzati con ingredienti biologici e naturali. Loro hanno sempre coltivato le piante, trasformandole in preparati erboristici e cosmetici. Ho partecipato ai loro incontri ed ho visto tutta la passione che ci mettono nel lavoro, credono in quello che fanno e lo fanno veramente con amore e nel rispetto della natura. Come spignattatrice che crede nella bellezza consapevole e nel fai da te, mi sento molto vicina a quella realtà, alla semplicità con cui fanno le creme e all’attenzione con cui scelgono gli ingredienti.

 

immagine oleoliti oli carota pomodoro sfumaturemakeup & beautyI loro libri sono diventati il mio punto di riferimento perché sono chiari, semplici e spiegano tutto nel dettaglio. Mi hanno ispirato, mi hanno permesso di realizzare tante preparazioni e di conoscere meglio le piante e le loro proprietà.

Nel web ci sono molti siti e blog che spiegano come trasformare le piante, alcuni anche molto noti, però delle volte ho trovato informazioni discordanti  o imprecise. Visto che spesso non vengono citate le fonti 😕 , non è facile  a capire bene se le informazioni siano attendibili o meno, allora ho deciso di trattare questo argomento basandomi su questi due testi che ritengo validi ed attendibili.

Anche tu hai delle difficoltà a districarti in questa immensa giungla di informazioni? Scrivimi pure il tuo parere e che cosa ne pensi 😉

Mi sono dilungata un po’, ma ora arrivo subito subito al dunque ed inizio a parlare di oleoliti.

Che cosa serve per prepararli?immagine oleolito di propoli fatto in casa sfumaturemakeup & beauty

  • Olio q.b. Un olio di ottima qualità e stabile, che non si altera facilmente.
  • Piante fresche, o leggermente appassite oppure secche
  • 1 barattolo di vetro con coperchio che chiuda ermeticamente.
  • 1 manciata di sale grosso oppure  alcol etilico (alcol buongusto)
  • 1 pezzo di tela di cotone + 1 spago per legarla

Quale olio scegliere?

Nel testo viene consigliato l’olio di oliva, meglio se spremuto a freddo, è meno raffinato e conserva tutte le sue proprietà.Confesso che ho utilizzato anche l’olio di riso e girasole, solo oli più leggeri, oli stabili e ricchi di vitamina E, perché avendo la pelle grassa, l’olio di oliva, in certi casi, mi sembrava troppo pesante e dal tocco grasso. Posso dirti che se utilizzi questi oli e conservi l’oleolito in modo adeguato, il prodotto si mantiene perfetto anche per due anni. Visto che sono risultata intollerante alle olive, scegliere altri oli è diventata per me una scelta obbligata.

E' meglio utilizzare piante fresche o secche?

Per realizzare un oleolito ci vogliono le piante. Piante fresche, o leggermente appassite se hanno un alto contenuto di acqua, perché l’ acqua che contengono potrebbe alterare il prodotto finale. È per questo motivo che molti vanno sul sicuro e consigliano di utilizzare le piante secche, si acquistano comodamente in erboristeria e possono essere una soluzione alternativa se non si hanno a disposizione piante fresche. E’ ovvio che le piante fresche, appena raccolte, sono tutta un’altra cosa. Puoi trovare un elenco di alcune piante che puoi utilizzare e che sono facilmente reperibili, qui.

Il barattolo deve essere di vetro trasparente o scuro?

Nel “Manuale delle preparazioni erboristiche” si parla di barattoli di vetro scuro, ma in altri testi non viene specificato nulla. Normalmente gli oli vengono imbottigliati in bottiglie scure e vanno tenuti lontani da fonti di luce e calore. Mi sono documentata ed in alcuni blog viene consigliato di coprire il vaso con della carta stagnola, ma non è la stessa cosa, questo sistema sembra una variante del cosiddetto metodo del calore, ne parlerò tra poco. Nel DVD “Erbe buone: le piante della salute”, degli stessi autori che ho citato all’inizio, un video corso sulla fitopreparazione, viene mostrato come fare l’oleolito di iperico ed il contenitore utilizzato è di vetro scuro. A questo punto mi sono venuti molti dubbi ed ho cercato di trovare una risposta. 😕
Per fortuna l’azienda Remedia è facilmente raggiungibile e quindi ho avuto l’opportunità di fare le domande proprio agli esperti. Loro mi hanno risposto che possono andare bene anche i contenitori di vetro trasparente. E’ vero che gli oli sono soggetti ad ossidazione e debbono essere tenuti lontano da fonti di luce e calore, ma nel nostro caso, il periodo di esposizione al sole ed al calore, è talmente limitato nel tempo, che non comporta alterazioni del prodotto.

Sono tre anni che realizzo oleoliti e posso confermare tutto questo, perché sono rimasti perfetti nel tempo sia nel colore che nell’odore. Quindi puoi andare sul sicuro 😉

Perchè aggiungere il sale o l'alcol etilico?

La funzione del sale serve per, cito i testi, “facilitare la fuoriuscita d’acqua dai tessuti e evitare alterazioni”. Lo puoi aggiungere al tutto direttamente nel barattolo, oppure, come mi hanno suggerito alcuni iscritti al mio canale YouTube, metterlo in un sacchettino di tela ben legato, in modo da poterlo prelevare facilmente quando dovrai filtrare l’olio. In alternativa si può aggiungere dell’alcol etilico (alcol buongusto che si acquista al supermercato). In un loro video su YouTube, i professionisti che lavorano per Remedia, mostrano come realizzare un oleolito di calendula, e precisano che va aggiunto il 10% di alcol rispetto al peso totale di piante+olio. Il video lo trovate qui

 

Come si prepara un oleolito?

Ti mostro come fare un oleolito di aloe, calendula e camomilla,  in questo tutorial passo a passo, vedrai che sarà molto più semplice di quello che pensi 😉

Preparare un oleolito è semplicissimo: si prende un barattolo di vetro, si comincia a riempirlo con la pianta scelta (fiori o foglie a seconda della pianta, sminuzzate o non), cercando di pressare con le dita bene il tutto. Devi riempire il barattolo per ¾ e non totalmente perché, e cito il testo “Manuale di fiori ed erbe”: “è bene lasciare un po’ di Cielo, cioè uno spazio vuoto a disposizione”. Aggiungi a questo punto il sale grosso.

Inizia a versare l’olio lentamente e poi aspetta che vada a riempire bene tutti gli spazi tra le piante per evitare che restino intrappolate bolle d’aria. Devi ricoprire totalmente le piante con l’olio.  Non è facile, perché le piante tendono a galleggiare sulla superficie, l’unico sistema, suggerito sempre dagli esperti di Remedia, è utilizzare un peso, ad esempio un sasso (io ho provato con un coperchio) per mantenere le piante sotto la superficie dell’olio.

Per i primi 15 giorni devi chiudere il contenitore con un pezzo di stoffa di cotone ben legato. Spinta dalla curiosità ho chiesto agli esperti il perché di questa pratica e loro mi hanno dato questa risposta: le piante contengono una certa quantità di acqua,  quindi per favorirne l’evaporazione, non si può chiudere subito ermeticamente il contenitore, ma bisogna lasciarlo coperto per un certo periodo. Questa copertura provvisoria serve per evitare che entrino nell’olio corpi estranei di tutti i tipi. Passati questi primi 15 giorni,  si  può chiudere ermeticamente il contenitore e mantenerlo chiuso fino alla fine del periodo di macerazione. Nel video su come fare l’oleolito di calendula, che ho citato prima, loro suggeriscono di chiudere il barattolo con un pezzo di stoffa per soli 5-6  giorni. A questo punto mi è venuto un dubbio: 5-6 o 15 giorni? 😕 Io mi sono trovata bene lasciando il barattolo chiuso con la stoffa per 15 giorni, adesso proverò a chiuderlo solo per 6 giorni e poi vedremo…Ho capito che l’unico modo per capire veramente come si fanno le cose è sempre provare e sperimentare.

La macerazione deve durare almeno 40 giorni di sole effettivo, nel caso della macerazione al sole (il metodo del sole). Quindi l’estate è il periodo perfetto per fare gli oleoliti, c’è tanto sole ed è il periodo giusto per raccogliere la maggior parte delle piante.

I metodo del sole non è l’unico che viene utilizzato, esistono anche altri due metodi.

Digestione: il tutto prima deve essere riscaldato ad una “temperatura di 60° per 3-4 ore”e poi  esposto al sole per 40 giorni.

Metodo del calore: la macerazione deve avvenire in un luogo caldo. Si può coprire il barattolo con della carta stagnola, esporlo al sole, per sfruttare così il calore solare ed allo stesso tempo schermare totalmente l’olio.

 

immagine oleolito petali di rosa fatto in casa sfumaturemakeup & beautyTrascorsi 40 giorni, devi torchiare e filtrare l’olio per separarlo dalle piante. Filtra l’olio attraverso un semplice colino ed utilizza uno schiacciapatate come ‘torchio’ per ‘spremere’ l’olio che ha impregnato le piante. Lascia depositare eventuali residui ed aspetta 1 o 2 giorni prima di imbottigliare il prodotto in bottiglie di vetro scuro. I residui o l’eventuale acqua presente dentro l’olio deve essere scartata e buttata via, perché potrebbe compromettere la conservazione dell’oleolito stesso.

Una volta che hai imbottigliato il prodotto  devi tenerlo  al buio e lontano da fonti di calore e vedrai che si conserverà benissimo per 18-24 mesi.

Alla fine ho realizzato parecchi oleoliti,  tutti quelli che potevo realizzare li ho realizzati e debbo dire che mi sono divertita molto, ci sono oleoliti che ho utilizzato spesso ed  altri che ho utilizzato pochissimo ed adesso posso dire che ho tutta una mia lista di oleoliti preferiti.  Per permetterti di realizzare alcune mie ricette, ti suggerirò quali oleoliti ti serviranno, come prepararli al meglio, le loro proprietà e troverai tutti in questo post:

Spignatto a 360°. Come fare gli ingredienti in casa: oleolito 2° parte

Spero che questo post ricco di informazioni ti sia piaciuto e di possa essere utile. Ho raccolto tutto ciò che ho appreso leggendo diversi testi, ma soprattutto provando, sbagliando e sperimentando.

Ti suggerisco di guardarti attorno, perché ci sono tante piante spontanee che puoi raccogliere facilmente ed utilizzare ed otterrai un ottimo oleolito da aggiungere ai tuoi cosmetici fatti in casa.

Ciao, a presto! Buon spignatto! 😀 Ti è piaciuto questo post e questa ‘idea creativa’?  Allora non dimenticarti di condividerla e mettere un ‘mi piace’e di contribuire a diffonderla. Grazie mille!  😀

FONTI: Lucilla Satanassi, Hubert Bösch, “Manuale di fiori ed erbe”e “Petali e rugiada. 1° petalo. Le piante per la cosmesi”, Humus Edizioni, Sarsina.

Franco Bettiol, Franco Francesco Vincieri, “Manuale delle preparazioni erboristiche. Fitoterapici, fitocosmetici, prodotti erboristici, integratori alimentari a base di piante”, Tecniche Nuove, Milano, 2012